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Osservazioni volanti

Biennale di Venezia 2015: “The Key in the Hand”, installazione di Chiharu Shiota nel padiglione del Giappone

Una installazione che da forti emozioni e comunica un messaggio preciso al visitatore attento

Di Eleonora & Cricio

All'ingresso del padiglione una foto con due mani che mostrano delle chiavi, sul retro di questa parete alcuni video di bambini.
Poi si entra e il fiato resta sospeso: una cascata di filo rosso scende dal soffitto e converge su una vecchia barca corrosa dal tempo. L'illuminazione da al tutto un effetto straordinario.

Guardando meglio si scopre che nell'intrico di fili rossi sono appese tantissime chiavi, di tutti i tipi e di tutte le dimensioni. Le chiavi!

A Cricio ricordano un piccolo scrigno, dove erano conservate vecchie chiavi di casa: la memoria dei luoghi dove si è trascorsa la vita, ma Eleonora aggiunge: “Possono essere anche le chiavi di accesso al futuro”.
A questo punto è evidente come l'intreccio dei fili sia anche l'intreccio della memoria delle persone.

Quando si entra nel padiglione, la mente viene immediatamente avvolta dalla cascata di fili rossi; ci si entra con l'immaginazione e ci si trova coinvolti nella realtà figurata dall'artista.
Il flusso conduce l'occhio alla barca vecchia e corrosa, simbolo forse del flusso della vita dell'umanità.
Se la cascata rossa è l'intreccio di memorie delle persone nella vita, rappresenta anche tutti quelli che nella nostra vita abbiamo incontrato, che ci hanno preceduto o che ci seguiranno.

Installazione semplice, anche se fortemente simbolica.
È perfetta! È sempre la semplicità che vince!

Ma la semplicità, in questo caso, non è stata certo facile da raggiungere, l'installazione è certamente molto complicata.

Tornati nella nostra casa iniziamo a cercare e troviamo delle spiegazioni.

Ecco alcuni passi del materiale che abbimo trovato:  

  • Chiharu Shiota utilizza la chiave come 'materiale che trasmette i nostri sentimenti', spiega il curatore Hitoshi Nakano dalla Fondazione Kanagawa Arts. Oggetti preziosi eppure familiari che custodiscono i nostri cari, i nostri segreti e luoghi importanti della nostra vita, Chiharu Shiota ci dice che le chiavi sono inviti 'ad aprire la porta a mondi sconosciuti.

    Quotidianamente a contatto con il calore umano, chiavi accumulano innumerevoli strati di memoria. Sia che vengano intese come oggetti d'uso quotidiano - familiari e preziose - o più metaforicamente come accessi a mondi sconosciuti, le chiavi in esposizione non solo raccontano la storia di chi le ha possedute, ma anche quelle dell'artista che le ha assemblate nello spazio e del pubblico che le osserva.!

Allora l'installazione è perfetta: comunica esattamente quello che voleva l'autrice.


Pubblichiamo una serie di articoli sulla 56° Biennale di Venezia; la pubblicazione proseguirà per tutto il mesi di Agosto. Per vederli tutti: Venezia Biennale 2015



Argomenti:   #arte ,        #arte contemporanea ,        #giappone ,        #installazione ,        #mostra ,        #shiota ,        #the key in the hand ,        #venezia ,        #venezia biennale 2015



Leggi tutti gli articoli di Eleonora & Cricio (n° articoli 15)
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