ATTENZIONE  CARICAMENTO LENTO


ISTAT: Fiducia dei consumatori e delle imprese - Gennaio 2016

Fiducia dei consumatori? Addio speranze di ripresa!


Di Giovanni Gelmini

L'indagine appena pubblicata dall'ISTAT sulla “fiducia”, non pu che lasciare perplessi.
Solo il “clima di fiducia dei consumatori” continua a sfoderare record inspiegabili e che, ex post, non trovano riscontro nella realt.
Da pi di un anno l'ISTAT diffonde indagini sulla fiducia dei consumatori in cui ogni mese viene bruciato il record precedente, ma la ripresa sempre annunciata sulla base di queste indicazioni, non si mai vista.

Ora se leggiamo le componenti del nuovo record della fiducia dei consumatori vediamo che nella realt solo le “componenti personali” e “corrente” reggono, mentre, la fiducia per la “componente economica” ha solo un debole segno positivo. Si deve concludere che anche il pannel dei consumatori, individuato dall'ISTAT, non si attende pi la ripresa.

Da sempre le Imprese Manifatturiere non hanno condiviso il clima di ottimismo che queste indagini attribuivano agli italiani e ora il loro scetticismo prosegue senza cambiamenti, mentre, fatto nuovo, Commercio e Servizi questa volta mostrano un bel tonfo della fiducia.

A voi il Comunicato Stampa dell'ISTAT con tutti i numeri del caso.

    A gennaio 2016 l'indice del clima di fiducia dei consumatori, espresso in base 2010=100, aumenta a 118,9 da 117,7 del mese precedente; per quanto riguarda le imprese, l'indice composito del clima di fiducia (Iesi, Istat economic sentiment indicator), in base 2010=100, scende a 101,5 da 105,6.

    Tutte le stime delle componenti del clima di fiducia dei consumatori migliorano. L'incremento risulta maggiore per le componenti personale e corrente (rispettivamente a 107,6 da 104,5 e a 113,5 da 109,1) e pi contenuto per la componente economica (a 153,5 da 153,0) e quella futura (a 127,7 da 127,3).

    Diminuiscono lievemente i saldi delle stime sia dei giudizi sia delle attese sull'attuale situazione economica del Paese (a -25 da -24 e a 24 da 25, rispettivamente).
    Per i giudizi sui prezzi nei passati 12 mesi il saldo scende a -25 da -16.
    Quanto alle attese sui prezzi nei prossimi 12 mesi, il saldo passa a -13 da -11. Calano le attese di disoccupazione (a 1 da 2).

    Riguardo le imprese, il clima di fiducia scende in misura significativa nei servizi di mercato (a 106,6 da 113,9) e nel commercio al dettaglio (a 101,9 da 108,8); mostra un calo contenuto nella manifattura (a 103,2 da 104,0) e registra una lieve flessione nelle costruzioni (a 114,6 da 114,8).

    Nelle imprese manifatturiere peggiorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione (a -13 da -11 e a 11 da 12, rispettivamente), mentre i giudizi sulle scorte rimangono stabili (a 4).
    Nelle costruzioni migliorano le attese sull'occupazione (a -10 da -11) ma peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (a -39 da -37).
    Nei servizi di mercato si contraggono i giudizi e le attese sugli ordini (a 6 da 10 e a 4 da 9 i rispettivi saldi), e le attese sull'andamento generale dell'economia (a 8 da 21).
    Nel commercio al dettaglio peggiorano sia i giudizi sulle vendite correnti (a -2 da 12) sia le attese sulle vendite future (a 26 da 29); in accumulo sono giudicate le scorte di magazzino (a 11 da 7).

Vedi: Testo integrale e nota metodologica



Argomenti:   #commercio ,        #consumatori ,        #fiducia ,        #indagine ,        #industria ,        #istat ,        #italia ,        #servizi



Leggi tutti gli articoli di Giovanni Gelmini (n articoli 506)
il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo
Riproduzione vietata, anche parziale, di tutto il materiale pubblicato

Articoli letti
14.886.480

seguici RSS RSS feed

Il sito utilizza cockies solo a fini statistici, non per profilazione. Parti terze potrebero usare cockeis di profilazione