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Lo sbuffo

11 Settembre


Di Giovanni Gelmini

11 settembre 2001, il ricordo è vivo nella mia memoria, rivedo sulla tv le immagini e sento i commenti sull’impatto del primo aereo e le fiamme, quando, improvvisamente, appare un secondo aereo che colpisce la seconda torre... poi parole, parole, parole e il crollo delle torri. Un evento che ha lasciato il segno in tutto il mondo. La fine di un’epoca.

Giusto quindi non dimenticare.
Giusto condannare chi ha pensato ad un delitto così tremendo.
Giusto rimarcare la stoltezza di chi pensa di cambiare il modo con la violenza e con la paura.
Tutti si sono dati da fare per dire questo. Tutti sul podio, davanti ai microfoni a parlare, parlare, parlare... c’erano proprio tutti. Una commemorazione completa... no! Credo sia mancato qualcosa.

Ricordo che mio padre mi diceva che quando si litiga si è in due, la ragione non sta mai da una parte sola, ma si suddivide un po’ da una parte e magari un po’ più da un’altra. Per “fare pace” si devono sempre capire le ragioni dell’altro e capire se non si è fatto qualcosa che dia un po’ di ragione anche a lui.

Ecco cosa è mancato: l’autocritica. Il chiedersi perché l’Islam si sente oppresso, chiedersi perché tanti ingenui cadono nella rete di falsi profeti che usano il Corano come esca per progetti folli e che con la religione islamica nulla hanno a che vedere.

I sei anni passati ci hanno mostrato tante cose. I fatti hanno smentito le dichiarazioni di Bush di fare “guerra al terrorismo”. Hanno invece mostrato che anche la Casa Bianca ha cavalcato questi eventi per fare i propri interessi e con cinismo ha mandato a morire giovani americani, inglesi, spagnoli..., ha causato una guerra civile e migliaia e migliaia di morti e distrutto una nazione.

Ecco cosa manca, il mea culpa per i morti causati dall’arroganza di Bush ed della sua gang in nome della memoria di 2973 morti, delle migliaia di feriti, delle famiglie distrutte.

Manca quella che in gergo comune si chiama “carità cristiana”. Questo fa ancora più specie se si considera che Bush si presenta come un cristiano convinto e fervente, ma sicuramente non si ricorda il passo del Vangelo che dice di cercare la trave nel proprio occhio invece di soffermarsi sulla pagliuzza in quello del vicino, e gli USA di travi negli occhi ne hanno tante.

Argomenti:   #11 settembre ,        #attentati ,        #bush ,        #guerra ,        #islam ,        #opinione ,        #terrorismo ,        #usa



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