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 Anno VI n° 5 MAGGIO 2010    -   PRIMA PAGINA


Lo sbuffo
L'Italia cambia. Dove stiamo andando?

Di Giovanni Gelmini


La nostra società sta cambiando; se in bene o in male non si sa, o meglio per qualcuno sarà in bene per altri in male.

I segnali ci sono e sono forti.

Partiamo da uno dei poteri che ha condizionato la nostra società per più di un millennio: la Chiesa. Per secoli è stata indiscussa. Le “discussioni” che si sono svolte all'interno del clero e hanno portato alle varie scissioni. Dopo il Concilio di Trento, tenuto quasi cinque secoli fa, il potere della Chiesa Cattolica in Italia è rimasto indiscusso e straripante, anche seoggi nel comune sentire si è ridotto a poco, spesso è mal sopportato.
Essi pone alcuni temi al centro dell'etica del buon cristiano, quali: aborto, divorzio, sessualità, fecondazione artificiale e la sua sconfitta nel sentire comune su tali argomenti, indica come la sua influenza sull'etica delle persone si è notevolmente ridotta e il suo potere sopravviva più per il la sua rilevanza economica e la su capacità di creare rete con gli altri poteri forti.

La Rivoluzione Francese nel 1789 iniziò il periodo vincente dei diritti dell'Uomo contro l'Imperatore e il Potere temporale della Chiesa. In Italia i liberali di Mazzini diedero il “la” al Risorgimento, ma non lo controllarono; anche il radicale Garibaldi dovette accettare il potere monarchico sabaudo per realizzare l'Unità d'Italia, ma riuscì ad imporre al Re Vittorio Emanuele II° Roma come capitale. Ne conseguirà uno scontro violento, anche se non fisico, con il Potere temporale della Chiesa. Fu Mussolini a porre fine a questo scontro con i Patti Lateranensi.

L'arrivo degli Americani, alla fine della seconda guerra mondiale, ha portato la democrazia in Italia. Gli anni '60 e '70 sembravano indicare che l'inviolabilità dei diritti dell'uomo fosse una cosa ormai acquisita e irrinunciabile per gli italiani, ma quanto sta avvenendo oggi indica che così non è.

La Lega Nord ha dato la stura al razzismo. Ci eravamo convinti che gli italiani fossero “brava gente” e amici di tutti, ma questa maschera è crollata facilmente e il lato peggiore è balzato alle cronache con un razzismo che sembra essere profondo e diffuso.

Torna anche lo schiavismo. I fatti di Rosarno mostrano la faccia estrema, mescolata al razzismo, ma lo schiavismo è presente anche nelle fabbriche del nord, negli uffici di professionisti o di altri servizi; è presente con il lavoro nero, con il lavoro ad oltranza che viene imposto per troppe ore, con la mancanza di rispetto per i diritti dell'uomo, oltre che il non rispetto della legge, quest'ultime cose anche nelle grandi imprese.

Infine è arrivato il “berlusconismo”, un potere assoluto “in nome del popolo”.
Se negli anni '60 e '70 un governo avesse imposto il bavaglio alla stampa e impedito lo svolgimento delle indagini per legge, come oggi sta cercando di fare il governo Berlusconi, le piazze si sarebbero mobilitate e, come è successo per Tambroni, il governo sarebbe dovuto andare a casa. Oggi invece la protesta si limita a una classe minoritaria, il popolo è disinteressato a queste cose. La sua attenzione è rivolta ai reality, all'ultimo Iphon e alla rockstar emergente. Del potere si disinteressa, lo ritiene cosa non sua.

Non riesco a capire dove stiamo andando, quali siano i valori su cui si fonda la società del XXI° secolo. Forse ormai sono troppo vecchio per capirlo, ma non posso dimenticare che ogni popolo ha i politici che si merita; questo avviene ancora oggi e in Italia è chiaro cosa ci meritiamo: calci in culo!



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