ATTENZIONE  CARICAMENTO LENTO


I racconti del novecento, dalle mie foto

27 Novembre 1966, concerto inaugurale di GMI diretto da Riccardo Muti

Foto del mio archivio ed un ricordo scritto

Di Giovanni Gelmini

Non lo sapevo ancora, ma fu un evento storico.

L’amico Paolo Colombi mi aveva proposto l’iscrizione a Gioventù Musicale ed io, come tanti altri amici della compagnia, ci eravamo iscritti.

Il 27 Novembre ci sarebbe stato il concerto iniziale della stagione musicale di GMI al Donizetti. Mi ero preparato, avevo comprato i dischi dei brani che sarebbero stati suonati e me li ero ascoltati per bene per cogliere tutte le sfumature.

Paolo mi aveva anche chiesto di fare delle foto e mi ero attrezzato per farle senza flash: pellicola Kodak tri-x plus e poi sviluppo speciale per guadagnare due diaframmi e usarla a 1600 ASA anziché i nominali 400.
Poi divenni un esperto di questo tipo di lavoro e scoprii altre pellicole migliori per questo trattamento. Oggi con le macchine digitali si raggiungono facilmente sensibilità superiori: 3200, 6400, 12800, ecc., ma allora già i 400 ASA erano una cosa rara, da usarsi solo in casi eccezionali.

Vado al concerto un poco in anticipo, per poter vedere i punti da cui scattare e trovo il palcoscenico preparato ed illuminato, ma vuoto. Ne colgo un senso di solitudine e scatto una foto, sperando che lo comunichi.

Entra il pubblico, tantissimi giovani, tutti ben vestiti, quasi come a una prima della Scala.

Si abbassano le luci nella sala, entra l’orchestra, alla fine entra il direttore un giovanissimo Riccardo Muti, che saluta il pubblico inchinandosi come da protocollo.

Il concerto inizia con un brano di Beethoven, poi uno di Tchaickoscky. L’Orchestra Sinfonica «Vit Nejedly» della gioventù musicale cecoslovacca di Praga esegue in modo perfetto, sotto la direzione del giovane. Infine la "Sinfonia dal Nuovo Mondo" di Dvorak.

Sarà che questa mi è entrata nel sangue, ma mi sembra che Muti vibri con lei, non diriga la musica solo con la bacchetta, ma anche i suoi capelli agitati segnano il modo in cui la musica deve andare: i ritmi, l’andamento.

Alla fine un lunghissimo e caloroso applauso chiude il concerto.

Per me una grande prima esperienza, carica di timori e di aspettative e che ha lasciato un grande ricordo, ma non sapevo e non immaginavo allora che anche per il venticinquenne Riccardo Muti era una prima esperienza; anche lui era molto emozionato e questa ha lasciato un profondo ricordo, che lo riporta ancora da noi.



Vedi gli altri Racconti dell'900

Miragolo San Marco: la scalinata che non c’è più
Dalle foto fatte per il Natale alpino del CAI di Bergamo ad oggi con il contributo finale di Ornella Chiesa

Ma dove è finita Via Gavazzeni?
Tra i ricordi dei primi anni ’60, tra cui il primo grande sciopero studentesco del 1961, e l’evoluzione della Città e della piana a sud dello scalo ferroviario


La ragazza delle caldarroste ovvero, a Bergamo cosa c’era prima del Coin?
Un po’ di storia della città tra i ricordi di fiori, giornali, angurie e caldarroste


Il primo supermercato di Bergamo
Il primo supermercato di Bergamo. Guardando una foto del Fondo Lucchetti conservato al Museo Della Fotografia di Bergamo



Argomenti:   #bergamo ,        #concerto ,        #donizetti ,        #foto ,        #fotografia ,        #musica ,        #muti



Leggi tutti gli articoli di Giovanni Gelmini (n° articoli 506)
il caricamento della pagina potrebbe impiegare tempo
© Riproduzione vietata, anche parziale, di tutto il materiale pubblicato

Articoli letti
15.339.474

seguici RSS RSS feed

Il sito utilizza cockies solo a fini statistici, non per profilazione. Parti terze potrebero usare cockeis di profilazione